Governo: caccia ai responsabili. Udc, no a giochi di palazzo, noi nel centrodestra. Renzi, Iv decisiva

Il premier Conte lavora al discorso alle Camere, ma al momento resta difficile per il Governo raggiungere quota 161 al Senato. Il M5s compatto con il premier: ‘Nessun riavvicinamento con Renzi’.
L’Udc si sfila: “Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel Centrodestra. I nostri valori non sono in vendita”. Il leader iv scommette sul fallimento dell’operazione responsabili e sul ruolo di Italia viva: “Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152. Non rispondiamo alle provocazioni e lavoriamo sui contenuti”. E il Pd: ‘Il prezzo della crisi è immenso, in Aula ciascuno si assuma la responsabilità’. Botta e risposta fra Carlo Calenda e Clemente Mastella per una telefonata in cui avrebbero parlato dell’appoggio di Azione al governo di Giuseppe Conte in cambio della candidatura di Calenda a sindaco di Roma.
A quanto si apprende da fonti M5S nel corso dell’odierna riunione di Vito Crimi e Alfonso Bonafede con i direttivi di Camera e Senato “è stata ribadita da tutti l’assoluta compattezza del Movimento attorno al presidente Conte”. Una posizione che “non è in discussione”, così come resta confermata “l’impossibilità di qualunque riavvicinamento con Renzi, che ha voluto lo strappo nonostante i nostri parlamentari avessero lavorato bene su tanti progetti” con deputati e senatori di Iv. E’ emersa – si spiega – netta la volontà di “non voltarsi più indietro: il Movimento continua a lavorare pensando solo al bene del Paese”.
E’ caccia ai ‘responsabili’. Il premier, Giuseppe Conte, lavora al discorso alle Camere (lunedì a Montecitorio, martedì al Senato), ma al momento resta difficile per il Governo raggiungere quota 161 al Senato. Intanto l’Udc si sfila: “Non si può gettare il Paese nella palude e nel caos. Gli italiani sono stanchi e stremati. Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel Centrodestra. Continueremo a lavorare in questo frangente drammatico per il bene del Paese. I nostri valori non sono in vendita”. E’ quanto spiegato dall’ufficio stampa nazionale Udc in una nota.
Scontro tra Calenda e Mastella
“Con l’apertura della crisi da parte di Italia Viva si stanno determinando condizioni sempre più difficili per garantire un governo adeguato al Paese in una situazione di emergenza, rischiando di aprire scenari imprevedibili. Con la crisi l’ltalia sta pagando un prezzo immenso. Il Pd lo ha sempre ribadito con grande chiarezza e trasparenza: i problemi vanno affrontati e risolti, non aumentati e fatti esplodere. Ora per garantire una piena trasparenza si vada nelle sedi appropriate, quelle parlamentari, dove tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità per salvaguardare gli interessi del Paese”. Così una nota del Pd.
“Sono molto fiero di come stiamo lavorando. Noi siamo sui contenuti e ogni giorno che passa diventa più chiaro che la verità vince sulle veline del Palazzo. Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152. Non rispondiamo alle provocazioni e lavoriamo sui contenuti”, afferma Matteo Renzi all’assemblea dei parlamentari Iv che tornerà a riunirsi nuovamente domani sera. Ma si registrano le prime crepe all’interno di Italia viva.
“È stata sbagliata la scelta di Iv di aprire la crisi mentre il Paese è attraversato da tante difficoltà e sofferenze. Per questo – annuncia il deputato Iv Vito De Filippo, raggiunto dall’ANSA – lunedi voterò la fiducia al governo. Ho deciso di continuare il mio impegno parlamentare per favorire l’uscita dall’emergenza sanitaria e sociale e la necessaria ripresa economica nel gruppo del Partito Democratico riprendendo il filo di un percorso che viene da lontano e in questo senso ringrazio il segretario Zingaretti ed il capogruppo Delrio”. De Filippo torna nel Pd.
Governo: Calenda, Mastella mi ha chiamato. Lui, ‘squallido’
Il sindaco di Benevento: il leader di Azione? ‘Un gregario era tanti anni fa, quando l’ho conosciuto, e tale rimane. Sancho Panza non diventerà mai Don Chisciotte’
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Botta e risposata fra Carlo Calenda e Clemente Mastella per una telefonata in cui avrebbero parlato dell’appoggio di Azione al governo di Giuseppe Conte in cambio della candidatura di Calenda a sindaco di Roma.
“Anche io ho avuto l’onore di una telefonata del simpatico Clemente – ha scritto Calenda su Twitter – Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini.
Mastella gli ha risposto con un comunicato: “Sei una persona di uno squallore umano incredibile. Ti ho telefonato per chiederti cosa facevi e mi hai detto che eri contro Renzi. Allora sei per il Pd? ‘No – mi hai risposto – il Pd mi dovrà scegliere per forza come candidato sindaco’. Quanto a me – aggiunge Mastella – non ho alcuna titolarità per parlare a nome del Pd”.
“Calenda? Un gregario era tanti anni fa, quando l’ho conosciuto, e tale rimane. Ma Sancho Panza non diventerà mai Don Chisciotte. Un goffo pallone gonfiato al quale non ho fatto alcuna offerta. Potevo mai parlare a nome del PD? Questo Calenda o ci è o ci fa. Decisamente ci è”, così Mastella, da Benevento, è tornato ha rincarato la dose all’indirizzo del leader di Azione.
Per il Pd è intervenuto il segretario di Roma, Andrea Casu: “Il Partito Democratico è totalmente estraneo allo scambio di messaggi, con supposte proposte sul sindaco di Roma, tra Calenda e Mastella, che abbiamo appreso oggi a mezzo stampa”.